Monday, December 04, 2006

Le vie conosciute di comunicazione

Il fenomeno dell’induzione del pensiero è molto vicino alla telepatia...Esso dà per certo che processi psichici in una persona...possano trasmettersi attraverso lo spazio libero a un’altra persona, senza valersi delle vie conosciute di comunicazione fondate su parole e su segni

Sigmund Freud, “Sogno e occultismo” in “Introduzione alla psicoanalisi”, 1932, in Opere, B.Boringhieri, Torino 1989, vol.IX, p.153

15 comments:

Unknown said...

...Freud...
la mia introduzione alla maturità sulla psicologia del turismo ed il ruolo del leader.
Me la ricordo ancora!

sonia said...

Credo molto in questa teoria:è una cosa che sento, che percepisco, che forse riesco anche a emanare.
Però mi domando anche: ma sarà vero? Non sarà solo frutto della mia immaginazione?
Se fosse vero, però,credo che siamo tutti dotati di questa facoltà...

zefirina said...

io aggiungerei che se provi empatia (come si dice in gergo) per una persona, e se sei in sintonia con lei la telepatia è di casa, mi succede spesso con le amiche più care di parlarci e di capirci anche solo con uno sguardo.
Allora tu mi vuoi dire che noi "amici di blog" mi sembra un termine appropriato ci influenziamo vicendevolmente, sembrerebbe di si perchè alle volte un post rincorre l'altro inconsapevolmente

artemisia said...

E la cosa nuova sarebbe??

;)

Claudia said...

leggo questo post a poche ore dal film "quello che pensano le donne", che è girato proprio a Chicago. in alcuni casi la telepatia sarebbe veramente utile per iniziare a capirsi!
ad ogni modo, essendo gemella, spesso mi hanno chiesto se ho fatto esperienza di un legame psicologico particolare e generalmente rispondo di no, per affermare la mia individualità/identità, ma un po' mento.

Anonymous said...

Non è poi una cosa misteriosa, non c'è bisogno di telepatia o altre facoltà, solo che ai tempi in cui Freud scriveva le vie conosciute di comunicazione erano principalmente quelle verbali, oggi si sà che la nostra mente elabora molte più informazioni di quante noi siamo coscienti e perciò riesce a cogliere anche forme di comunicazione non verbale come per esempio tutto il linguaggio del corpo.

*lapilli* said...

quoto ciò che ha scritto Hertz e aggiungo che ci sono persone con le quali sento fortemente quello scambio di...non so cosa. Non ho bisogno di parole, nè di vicinanza.

artemisia said...

Io mi soffermerei anche su queste parole...emPATIA, telePATIA...non solo condivisione di sentimento ma anche di sofferenza.
Non è forse una cosa misteriosa, ma il mistero è che con certe persone funziona, con certe no, e con certe altre raggiunge i livelli di cui parla Chiara.

PiB said...

@ Berso: il ruolo del leader? mi incuriosisce assai...
@ Sonia: siamo tutti dotati di questa dote solo che alcuni ne sono piu consapevoli di altri
@ Zefirina:sono senza dubbio per l'influenza reciproca...e credimi a volte quano leggi tre post di seguito su tre blog diversi sullo stesso argomento ti chiedi come e quando il messagg-IO telepatico e stato spedito
@ Artemisia:patia...hai ragione e ne torneremo a parlare
@ Claudia: ma io non te l'ho mai chiesto!!!
@ Hertz: e se ti ricordi ne abbiamo parlato del linguaggio del corpo sia in AAV che da te
@ Chiara: quelli con le qauli senti piu fortemente credi che siano piu dotate di altre o sanno usare meglio di altre altre forme di comunicazione?

*lapilli* said...

Pib: credo sappiano usare meglio di altre la comunicazione. TUTTI i mezzi comunicativi intendo: dal linguaggio del corpo alle parole scritte.

LoStupido said...

sì me la ricordo...
a quel tempo, io e sigmund, ci andavamo giù pesi con la birra...

Claudia said...

@Pib: allora non ti ho mai detto che, quando eravamo piccole e venivamo sgridate per qualche ragione più o meno giusta, Roby ribatteva e si impuntava finchè non le prendeva, ma non piangeva per orgoglio. Io, che già ero codarda, non sostenevo la mia verità, ma poi piangevo perchè Roby le aveva prese ingiustamente e Artemide, che vive dentro di me, non poteva sopportare il potere cieco. Però mi chiedevano: ma perchè piangi tu, senti il suo dolore? In effetti si, ma in un senso di cui allora non ero consapevole.
@Arte: prendo il ruolo di Antonio per una riflessione sulla storia di Lazzaro, prima della resurrezione.
Gesù, avvisato della morte, va a casa delle sue sorelle. Sa che può e che resusciterà Lazzaro, ma prima di fare il miracolo, PIANGE CON LORO. Patisce il loro dolore perchè sa che in quel momento hanno bisogno di questa comunanza di sentimenti. Poi ne elimina la causa, ma solo Poi.
Ah, questo Lazzaro che torna!

artemisia said...

Lazzaro che torna...tema spelendido...non per nulla una raccolta di poesie di Sylvia Plath si chiama Lady Lazarus... (già si sta delineando un post all'orizzonte...)

Abbiamo già parlato in più occasioni del discorso "piangere insieme". Com'è difficile con alcuni, e come viene naturale con altri!

astralla said...

Effetivamente i pensieri si rincontrano tra la folla quasi come fosse passato un vento di pensiero...la moda, le abitudini...Mah, sarà empatia sociale? :)

PiB said...

@ Lo stupido: benvenuto!Ho sempre dubitato che Sigmund non fosse astemio come voleva far credere a tutti!
@ Claudia: vedi che in fondo confermi la teoria del gemello che sente per l'altro!
@ Artemisia:hai ragione come viene naturale con altri
@ Astralla:bella l'imagine di questi pensieri passanti che si incontrano